La vita mia



Con codeste poche righe la vita mia raccontar vi voglio.

Nella città di Asti, in Piemonte, il dì 17 gennaio dell'anno 1749, io per mia sfortuna, nacqui di nobili, agiati ed onesti parenti
Dagli anni dal '50 al '57 stetti colla madre mia rimaritata da cui m'ebbi come si suole purtroppo in Italia una pessima educazione: cioè pessima di negligenza.
Nell'agosto del '58 fui messo dallo zio in Accademia a Torino.
Dal '59 al '65 stetti tra il terzo e secondo appartamento, dove fui quasi sempre malato e non imparai nulla.
Nel '64 entrai nel primo appartamento per la morte dello zio ed abbandonato a me stesso, corsi a piena carriera lo stradone dei vizi.
Nel Maggio del '66 entrai per mia disgrazia nella truppa: nell'ottobre dell'istesso anno partii per Roma e Napoli.
Nel '67 e '68 viaggiai in Francia, Inghilterra, Olanda e Svizzera e tornai a' 15 d'Ottobre.
Nel '69 a 22 Maggio ripartii per la Germania.
Dal '70 al '72 viaggiai in Danimarca, Svezia, Russia, Inghilterra, Olanda,Francia, Spagna e Portogallo. A' Maggio ripatriai.
Nel '73 a' primi di Gennaio misi casa con lusso bestiale.
Nel '74 conobbi amori sciocchi e vili. A' primi di Gennaio malattia grave. Febbraio lasciai la truppa : A mezzo Maggio viaggetto in Toscana.
Nel '75 amori sciocchi e vili rotti a'20 febbraio. Amor di lettura. Cominciato a Luglio viaggio a' monti. In Giugno recita di Cleopatra.
Nel '76 amor per lettere in Aprile viaggio di sei mesi in Toscana.
Nel '77 idem amor, viaggio in Toscana a' 4 di Maggio. Al Novembre nuovo amor di donna ma degno.
Nel '78 idem amor, donna e libri. Nel Marzo donazion de' beni; rinunzia alla patria; vendita della casa; risoluzione di non ripatriarmi se non cangia - Nell' 83 ne rispondo che non cangierà: o ch'io non merito d'essere libero.
Nel '80 idem amore, forza di studio di lingua, e forti speranze di gloria.
Nel '81 viaggio a Roma e Napoli poi stabilito a Roma.
Nel '82 finite le 14 tragedie.
Nel '83 stampate 10 tragedie; viaggi e infelicità.
E così l'85. Comprati in Inghilterra 14 cavalli, divezzatomi allo studio, e caduto in un mare di piccolezze, e avvilito, e guarito affatto dall'ozio, e dalle cure servili.
'86 in fine confinatomi in villa ho trovato il mio animo di prima,e lettere e la gotta.
Nel '87 Gran malattia in Alsazia.
Dal '87 al '89 lavorato come un asino alle diverse stampe; e principio del disinganno.
Il non aver dunque per ora altro che fare; l'aver molti tristi presentimenti; e il credermi (lo confesserò ingenuamente) di avere pur fatto qualche cosa in questi quattordici anni; mi hanno determinato di scrivere questa mia vita, alla quale per ora fo punto in Parigi, dove l'ho stesa in età di quarantuno e mesi, e ne termino il presente squarcio, che sarà certo il maggiore, il dí 27 Maggio dell'anno 1790.
Avendo riletto circa tredici anni dopo, trovandomi fisso in Firenze, tutto quello ch'io aveva scritto in Parigi concernente la mia vita sino all'età di anni quarantuno, a poco a poco lo andai ricopiando, e un pocolino ripulendo, perché riuscisse chiaro e pianissimo lo stile. Dopo averlo ricopiato, giacché mi trovava ingolfato nel parlar di me, pensai di continuare a descrivere questi tredici anni, nei quali mi pare anche di aver fatto pur qualche cosa che meriti d'essere saputa. E siccome gli anni crescono, le forze fisiche e morali scemano, e verisimilmente oramai ho finito di fare, mi lusingo che questa seconda parte, che sarà assai più breve della prima, sarà anche l'ultima; poiché entrato nella vecchiaia, di cui i miei cinquantacinque anni vicini mi hanno già introdotto nel limitare, e atteso il gran logoro che ho fatto di corpo e di spirito, ancorché io viva dell'altro, nulla oramai facendo, pochissimo mi si presterà da dire.
A rivederci, o lettore, se pur ci rivedremo, quando io barbogio, sragionerò anche meglio, che fatto non ho in questo capitolo ultimo della mia agonizzante virilità. A dì 14 maggio 1803, Firenze.

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